Particolare del Retablo del Presepio del Maestro di Castelsardo

Deposizione

Deposizione
  • Nazione - Italia
  • Città - Cagliari
  • Luogo di conservazione - Pinacoteca Nazionale di Cagliari
  • Categoria - Dipinti
  • Inventario - DI12
  • Materia e tecnica - Tempera su tavola
  • Autore - Pietro Cavaro
  • Dimensioni - cm 102,3 x 80,4
  • Datazione - XVI secolo

Questa deposizione (nota anche come Pietà di Tàngeri) faceva parte del retablo di Nostra Signora dei Sette Dolori, conservata nella chiesa di S. Rosalia a Cagliari dove, a tutt'oggi, si trova la tavola centrale raffigurante la Madonna Addolorata. Attorno ad essa, che costituiva lo scomparto mediano basso, si disponevano sicuramente una Fuga in Egitto, un Gesù fra i dottori e una Andata al calvario, oltre appunto alla Pietà di Tàngeri.

Inoltre dovevano probabilmente completare questo retablo una Crocifissione e una Deposizione nel sepolcro, di cui però non si ha più notizia.

La Deposizione si articola su più piani prospettici: in primissimo piano si osserva il fulcro stesso del dramma rappresentato, il Cristo morto sorretto alle spalle dal San Giovanni, attorniato dalla Madonna -china sul volto del Figlio- e dalle Marie. E' interessante notare la notevole capacità dell'artista di caratterizzazione espressiva della figura delle donne attorno al Cristo, facendo in modo che ognuna esprima la carica drammatica del proprio sentire in modo diverso: particolarmente incisiva è la Maria di Cleofa che, sollevando le braccia sopra il capo, urla il proprio dolore. Tutti i gesti dei personaggi rappresentati in primo piano manifestano con accenti intensi la disperazione e l'angoscia del momento.

In secondo piano due uomini che reggono un lenzuolo si allontanano, dopo aver evidentemente trasportato il corpo di Gesù verso i suoi cari.

Sullo sfondo il Monte Calvario con le tre croci e ancor di più in lontananza, un paesaggio naturale con castello.

Dal punto di vista formale è da sottolineare la posizione del Cristo disposto in modo da seguire il profilo della roccia alle sue spalle, che divide obliquamente la scena in due parti. Le figure dei personaggi descritte con un certo linearismo grafico, la concitazione degli stati d'animo espressa in modo così toccante e l'attenzione ai particolari, rimandano ad un ambito ancora gotico-catalano, ma proprio la disposizione delle figure nello spazio secondo diversi piani prospettici ricorda la pittura italiana e moduli ormai cinquecenteschi.

Da annotare le riprese di soluzioni düreriane: in particolar modo la Maria di Cleofa è ripresa dal suo Compianto, tratto dall'opera La Passione incisa, creata tra gli anni 1507 e 1512.

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