Calice barocco
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Vaso sacro nel quale il sacerdote consacra il vino. Durante i primi secoli del Cristianesimo esistevano innumerevoli tipologie legate a diverse funzioni; dopo l’anno Mille il rito eucaristico fu semplificato ed il graduale abbandono dell’uso di somministrare il vino ai fedeli, portò ad una semplificazione della forma, che divenne più essenziale e di dimensioni minori. Secondo le prescrizioni, il calice doveva avere la coppa eseguita con un materiale che non assorbisse liquido, e dorata internamente se di metallo ossidabile o d’argento; il fusto ed il piede potevano essere di altro materiale, e le decorazioni dovevano attenersi alla simbologia eucaristica. Il calice presenta una ricca decorazione che appartiene al repertorio rococò genovese, quali le tipiche le volute e le teste di cherubino in aggetto. Il piede è decorato variamente con gusto barocco da tre coppie di teste di cherubino intervallate ad una croce, un’urna e delle insegne pastorali; i motivi si ripetono nel fusto e attorno al calice dorato, dove ritroviamo citati anche i simboli della passione di Cristo: gli strumenti della flagellazione, la corona di spine e la scritta INRI. |
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