Particolare del Retablo del Presepio del Maestro di Castelsardo

Amuleto con due sonagli e cuore

Amuleto con due sonagli e cuore
  • Nazione - Italia
  • Città - Cagliari
  • Luogo di conservazione - Pinacoteca Nazionale di Cagliari
  • Categoria - Oreficeria
  • Inventario - OR167
  • Materia e tecnica - Argento, ossidiana e vetro - Tecnica a filigrana e laminazione
  • Dimensioni - cm. 10 x 4,8
  • Datazione - XIX secolo

L’amuleto caratterizzato da una sfera di colore nero, legata in argento a formare un ciondolo, è diffuso in molti centri sardi, con diverse denominazioni ( sabegia, cocco, pinnadeddu…). Allo scopo di proteggere i bambini dal malocchio, l’amuleto si appendeva agli abiti o nelle culle. La sfera nera può essere di diversi materiali, come pasta vitrea, ambra nera, legno, onice, ossidiana, ecc. Le catenelle più o meno elaborate che reggono la sfera, sono sempre in argento:secondo la credenza popolare, infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio il suo portatore.

Sfera di onice incapsulata in filigrana d’argento lavorata finemente, pendente da una catenella alla cui sommità è un cuoricino d’onice; ai lati pendono due sonagli con la funzione di rafforzare il richiamo della potenza magica e di tenere desta la vigilanza amuletica.

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