Particolare del Retablo del Presepio del Maestro di Castelsardo

Amuleto

Amuleto
  • Nazione - Italia
  • Città - Cagliari
  • Collezione - Acquisto Collezione Sanjust – 12. 2. 1925
  • Categoria - Oreficeria
  • Inventario - OR214
  • Materia e tecnica - Argento - Tecnica a fusione
  • Dimensioni - cm 9,7 x 0,8
  • Datazione - Seconda metà XIX secolo

L’amuleto caratterizzato da una sfera di colore nero, legata in argento a formare un ciondolo, è diffuso in molti centri sardi, con diverse denominazioni ( sabegia, cocco, pinnadeddu…). Allo scopo di proteggere i bambini dal malocchio, l’amuleto si appendeva agli abiti o nelle culle. La sfera nera può essere di diversi materiali, come pasta vitrea, ambra nera, legno, onice, ossidiana, ecc. Le catenelle più o meno elaborate che reggono la sfera, sono sempre in argento: secondo la credenza popolare, infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio il suo portatore.

Amuleto in argento “ manufica ”.

A questa particolare forma viene associato un potere apotropaico superiore agli altri.

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