Particolare del Retablo del Presepio del Maestro di Castelsardo

L'edificio

A partire dal 1955, in base al progetto realizzato dagli architetti Libero Cecchini e Piero Gazzola, nel territorio dell’ex Arsenale iniziarono i lavori per la realizzazione del polo museale della Cittadella; la Pinacoteca venne ricavata nello spazio formato ad ovest e a nord dalle mura sabaude, ed incorpora le mura spagnole e gli intradossi delle volte delle gallerie sotterranee scavate nella roccia, elementi architettonici venuti alla luce durante la campagna di scavi del 1966.

Il grande vuoto contenente detti reperti, di notevole valore e consistenza volumetrica, è stato coperto da cinque grandi gusci contrapposti in cemento armato lasciato a vista. Il primo guscio, a nord, è riservato all’ingresso e alla vista panoramica; il secondo, ad occidente, che risulta il più raccolto, può ospitare le tele e le pale più antiche e preziose illuminate costantemente solo da luce artificiale; il terzo guscio è quello che raccoglie le scale aeree di collegamento fra i tre piani balconati, di cui è costituito il Museo; il quarto copre il grande vuoto sopra le mura spagnole, ed è interrotto da una balconata a sbalzo che ha permesso di frazionare la parete verticale sud in due zone espositive; infine il quinto guscio copre il vuoto della punta dello sperone riservando la parte alta di questa a Belvedere, creando all’interno uno spazio di notevole altezza che venne opportunamente sfruttato per esporre le pale di maggiore grandezza.

Nei vari piani sono stati inseriti inoltre dei divisori mobili, che aumentano così la superficie espositiva; nel piano basso venne effettuato uno sbancamento per realizzare un caveau indispensabile per la conservazione delle opere in deposito.

La Pinacoteca è inoltre dotata di uno spazio polifunzionale con circa 30 posti. In conclusione, bisogna rilevare l’intervento esterno ed interno di abbattimento delle barriere architettoniche: nel portone d’ingresso è stato realizzato uno scivolo e all’interno un percorso con una pendenza minima che consente il trasporto dei disabili in carrozzella.

L’ingresso avviene dal giardino centrale, ed il percorso si snoda dall’alto verso il basso lungo le mura spagnole, con un ideale collegamento col Museo Archeologico e col Museo Etnografico.

Gli impianti di riscaldamento, di condizionamento e di illuminazione mista garantiscono la buona conservazione e l’efficiente visibilità dei quadri.